Musica
Abbiamo braccato gli All Time Low subito dopo il loro live di Milano ai Magazzini Generali: la band statunitense si racconta tra tour e nuovo disco
Siamo tutti "lost in stereo"
Abbiamo braccato gli All Time Low subito dopo il loro live di Milano ai Magazzini Generali: la band statunitense si racconta tra tour e nuovo disco
Lady Iron | 15 aprile 2014
Qual è il genere musicale che apprezzate maggiormente?
Jack: In generale direi il rock and roll. So che è un genere molto vasto, ma preferisco la musica rock agli altri generi: Foo Fighters, Third Eye Blind, Blink 182, Green Day, Fall Out Boy… tanto per nominare qualcuno! Più o meno nella band abbiamo poi gli stessi gusti: “uniti fino alla fine”!
Quando suonate live quali sono le sensazioni che provate davanti al vostro pubblico?
Alex: Suonare dal vivo, di fronte al proprio pubblico, è la cosa più bella che una band possa desiderare! Durante i nostri show ci divertiamo davvero molto: i live sono il nostro punto di forza e anche uno dei nostri fiori all’occhiello. Ci concentriamo molto su come dare il massimo ai nostri fan, e in cambio riceviamo lo stesso: la cosa più bella che ti può capitare dal palco è ammirare l’intera folla saltare su e giù all’unisono al ritmo della tua musica.
Avete una canzone preferita da suonare live?
In questo tour è The Irony Of Choking On A Lifesaver, una canzone molto apprezzata e molto partecipata dal pubblico!
Se poteste rinascere, chi vorreste essere?
Jack: (senza alcuna esitazione, ndr) Matt Damon!
Alex: (ci pensa un po’, ndr) Bob Marley!
Jack: Bob Marley?!?! Ma è morto così giovane!
Alex: Lo so, ma ha avuto una splendida vita!
Quando siete alle prese con la creazione di un nuovo album, dove trovate l’ispirazione?
Alex: L’ispirazione arriva da qualsiasi parte, specie da dove meno te l’aspetti! Un libro, un film, una storia che ti hanno raccontato, un’esperienza personale: amore, perdita, ubriacarsi al bar… l’ispirazione può celarsi ovunque! È qualcosa che nasce dentro di te e illumina il tuo percorso verso la canzone.
Il vostro processo creativo cambia di volta in volta?
Alex: No, diciamo che c’è una specie di routine: è un po’ come quando riesci a rodare un processo che sembra funzionare ad hoc per te! Dopo un periodo di tentativi trovi la tua modalità preferita di creazione, stesura e scrittura: a quel punto non vuoi più abbandonarla! Per noi inizia tutto da una piccola idea su cui poi costruiamo il resto attorno: ci lavoriamo tutti insieme passo dopo passo!
C’è un genere completamente diverso dal vostro che vi piacerebbe sperimentare?
Jack: Per band come i Fall Out Boy, per esempio, è sempre positivo quando si riesce a rendere il proprio genere un po’ più popolare, pur non tradendo il proprio stile e il proprio percorso: noi vorremmo spaziare il più possibile senza cadere nelle facili trappole di una musica troppo generica.
Alex: Ho sempre amato il reggae - non per tornare sull’argomento Bob Marley, ma ho sempre ammirato moltissimo la sua musica! - quindi mi piacerebbe poter conciliare la nostra musica con delle sonorità di quel tipo! Un po’ come hanno fatto i No Doubt, per capirci!
Dopo questo tour quali sono i vostri progetti per il futuro?
Jack: Siamo in giro da un po’ e dato che il nostro ultimo cd è uscito da parecchio pensiamo sia il momento di concentrarci sul nostro prossimo album: stay tune
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