Emis occupa uno spazio notevole all’interno dell’indagine Doppia Curva
Dopo il ritiro da Sanremo le acque sembravano essersi calmate, ma il nome di Emis Killa è apparso nuovamente in un documento giudiziario legato all’inchiesta Doppia Curva. In base a quanto scritto nella memoria della DDA, Emis sarebbe stato non solo amico intimo di Lucci, ma anche una sorta di braccio destro.
Nel documento di oltre 600 pagine depositato dal pm Paolo Storari, infatti, una quarantina sono interamente dedicate a Emis e al suo rapporto con Luca Lucci, come dimostrerebbe la presenza del cantante in ogni occasione importante per la “vita interna” della curva e per la vita privata del capo -come la cena di Natale a casa sua o la cresima del figlio.
Secondo quanto dichiarato nella memoria, Emis era “inserito a pieno titolo” nel “cerchio magico” di Lucci, e si occupava della gestione (definita quasi paramilitare) degli affari allo stadio Meazza: dalla vendita delle sciarpe all’ingresso nei settori riservati, fino alla selezione del gruppo in trasferta, tutto sarebbe stato stabilito e ordinato da Lucci e i suoi uomini.
Non solo, ma Emis aveva un ruolo di rilievo nella catena di barber&tattoo shop Italian Ink, di cui risulterebbe intestatario di una sede -e nella quale Lucci voleva far entrare anche Fedez con un negozio dietro il Duomo di Milano. Secondo gli inquirenti il franchising non sarebbe stato altro se non uno strumento di copertura per gli affari illeciti della curva.
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Ad ottobre, dopo gli arresti dei capi ultras, era stata perquisita anche la casa di Emis Killa. Gli agenti avevano trovato diverse armi e 35 mila euro in contanti. Successivamente l’ufficializzazione dell’indagine nei suoi confronti aveva portato Emis a ritirarsi dal Festival di Sanremo, nonostante Carlo Conti l’avesse incluso tra i concorrenti senza remore.