Musica
Baby Gang in concerto chiama Niko Pandetta, poi gli agenti gli sequestrano il telefono
Redazione | 6 maggio 2025

Baby Gang e Pandetta hanno regalato un momento tanto magico quanto illegale al concerto del 1 maggio

Photo Credits: Marta Falcon

A volte sembra davvero che lo facciano apposta. Baby Gang chiama l’amico detenuto davanti a migliaia di persone, allora gli agenti gli sequestrano la cella e trovano il cellulare. Che ovviamente non può essere detenuto da un detenuto. C’è solo da sperare che fosse una messa in scena, ma non ci sono molte speranze.

Per chi se lo fosse perso, lo scorso giovedì 1 maggio Baby Gang si è esibito in concerto al One Day Music Festival alla Plaia di Catania. A un certo punto ha pensato che fosse una buona idea videochiamare un amico dal palco, davanti a ventimila persone armate di smartphone pronto a registrare tutto. Peccato che l’amico fosse Niko Pandetta, un trapper catanese (nipote del mafioso Turi Capello) condannato a quattro anni per spaccio ed evasione nel 2022. Dopo la videochiamata, Baby Gang ha voluto rendere omaggio a Pandetta suonando “Italiano”, un brano in cui collaborarono nel 2024.

Dopo la diffusione della notizia gli agenti di polizia penitenziaria hanno sequestrato la cella di Pandetta, trovando effettivamente un telefono. Ora Niko è indagato per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti. Tuttavia, la Procura di Catania ha aperto un’inchiesta per accertare se la telefonata di Baby Gang sia stata realmente in diretta o se si sia trattato di una messa in scena tramite una video registrato precedentemente.

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La direzione artistica del festival ha precisato la propria estraneità ai fatti, dichiarando di non essere a conoscenza delle intenzioni di Baby Gang: “Questo festival lo facciamo per la musica, per l’arte e per creare qualcosa di culturale al Sud, non chiediamo a chi salirà sul palco cosa succederà perché crediamo nella libertà di espressione. Libertà è la nostra parola chiave. Se Baby Gang ha fatto qualcosa di penalmente rilevante ne risponderà personalmente”.

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