Cassie Ventura ha testimoniato martedì in tribunale svelando dettagli raccapriccianti del magnate
Se Diddy è il grande antagonista del processo a suo carico, la sua ex Cassandra Ventura, conosciuta in tutto il mondo come Cassie (“quella picchiata nel video”), ne è la protagonista. O almeno così è stato nei giorni scorsi, quando la donna è coraggiosamente salita al banco dei testimoni in veste di ex fidanzata di Sean Combs, ma soprattutto come sua vittima, a livello giuridico, e anche, con la definizione proposta dalle Nazioni Unite e ormai diffusa ovunque, sopravvissuta, sul piano identitario.
Alla sbarra, Cassie è stata interrogata dall’accusa soprattutto relativamente all’aspetto della vita di Diddy che si interseca radicalmente con le accuse federali mosse nei suoi confronti, ossia due reati legati al favoreggiamento della prostituzione e uno di associazione atta a delinquere. Accuse che, tradotte in linguaggio comune, indicano l’ossessione del magnate per il potere esercitato sugli altri -sociale, economico, ma anche fisico.
Cassie si fidanza non ufficialmente con Sean quando lei ha solo ventun anni e lui trentasei. Dopo un anno Puff la introduce al suo primo freak off e da allora la sua partecipazione ai festini diventa parte imprescindibile della relazione con Diddy -una relazione che definire tossica sarebbe ridicolo per il tenore degli abusi). I parties diventano per lei il corrispettivo di un lavoro a tempo pieno, in cui i giorni liberi da stato di coscienza alterato e promiscuità sono solo una pausa per riprendersi prima della sessione successiva.
Cassie è rimasta con Diddy per undici anni. Se all’inizio l’adesione alle sue regole era uno strumento per compiacerlo, col tempo i rifiuti svaniscono per paura. Se Cassie dice di no, lui le taglia i fondi, le prende le chiavi della macchina, quelle di casa. Ma non solo: Sean Combs è iracondo e violento, la prende a pugni e calci, le strappa i capelli. La minaccia di distruggerle la carriera musicale (cosa che effettivamente avviene). Le promette di ucciderla.
Un altro testimone ha raccontato di aver assistito a una scena terrificante: Diddy chiama Cassie, le dice di avvicinarsi, dopo un attimo lancia una bottiglia di liquore nella sua direzione gridandole “Pu****a, se ti dico di venire devi farlo subito!”. Probabilmente queste scene erano quotidiane.
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In questo articolo si è volutamente evitato di indulgere nei dettagli più disgustosi della testimonianza di Cassie. Secondo chi scrive, è già stata umiliata due volte: la prima volta, anni fa, quando ha compiuto gli atti, sotto la coercizione più o meno diretta di Diddy; la seconda, questa settimana, quando l’ha raccontato al mondo intero. Non è sembrato il caso di farlo una terza volta, riportandoli. Ma chiunque fosse interessato a conoscere come una donna possa essere annichilita dall’uomo che ama (per quanto si tratti di amore disfunzionale, ça va sans dire), è pieno di testate che si sono prodigati nel riportarlo nei minimi particolari.