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Il prequel di Jane Eyre che forse non conosci, Il grande mare dei Sargassi
Jane Eyre è uno dei romanzi più famosi della letteratura inglese ma non tutti sanno che esattamente 119 anni dopo la sua pubblicazione Jean Rhys decise di scrivere una sorta di prequel Il grande mare dei Sargassi
Serena Tersigni | 10 dicembre 2020

In questo periodo di lunghe e piovose giornate da trascorrere in casa il tempo sembra non passare mai, ma non siete soli; noi di Zai.net continuiamo a farvi compagnia con i nostri consigli di lettura.  Il grande mare dei Sargassi è il romanzo che abbiamo scelto oggi ma per essere apprezzato nel migliore dei modi si consiglia di andare a rispolverare uno dei classici più amati della letteratura inglese: Jane Eyre. Ora vi spieghiamo perché!

Jane Eyre

Se siete degli inguaribili romantici e amate la letteratura inglese, di sicuro avrete letto almeno una volta nella vita (e per chi non lo avesse ancora fatto consigliamo di rimediare) Jane Eyre. Una delle eroine nate dalla penna di Charlotte Bronte. La travolgente e travagliata storia d’amore della giovane Jane con il signor Rochester ha fatto sognare molti lettori che di certo ricorderanno, non senza una punta di malcelato fastidio, quella che nel romanzo viene considerata la rivale di Jane. Colei che impedisce il coronamento del suo sogno d’amore, la moglie pazza del signor Rochester: Bertha Mason. Bertha pur avendo un ruolo fondamentale nella trama, nel romanzo non appare quasi mai essendo stata confinata da Rochester nella soffitta di Thornfield. La sua presenza, quasi spettrale, ha suscitato la curiosità di molti lettori che avranno desiderato conoscere più profondamente pensieri e sentimenti della pazza moglie nella soffitta.

Il prequel: Il grande mare dei Sargassi

A raccontarceli è Jean Rhys, autrice de Il grande mare dei Sargassi; pubblicato nel 1966 esattamente 119 anni dopo la prima pubblicazione di Jane Eyre, cattura l’interesse della critica per la relazione con l’autorevole antecedente letterario, del quale costituisce una sorta di prequel. Un breve romanzo post-coloniale, fruibile come storia a sé con una propria trama e con i suoi intrecci, che apre una finestra sul mondo marginale e sconosciuto dei Caraibi dal quale l’autrice stessa proviene. Rhys prende il personaggio di Bertha Mason, sagoma scura che striscia su mani e piedi, ringhiando sul pavimento di Thornfield e ne scrive la storia, raccontando lo smembramento e la frantumazione di un’identità: quella di Antoinette Cosway, riconfigurata da Rochester in Bertha Mason. L’opera ripercorre la vita di Antoinette, dalla sua infanzia in Jamaica al suo trasferimento in Inghilterra a causa di un matrimonio di convenienza con un giovane inglese, restituendo l’immagine di una donna che non ha nulla della bestia che si agita nella soffitta di Thornfield.

I temi

Il titolo del romanzo si riferisce alla porzione di Oceano Atlantico che separa l’Inghilterra dalle Indie Occidentali. Siamo nel 1834 data di fine dell’imperialismo britannico. Questo consente alla Rhys di porre l’accento sull’antagonismo dei nativi nei confronti dei colonizzatori e sul clima razziale. Antoinette fa parte di un’oppressiva società patriarcale ed è l’incarnazione del dramma esistenziale dei creoli, i quali non vengono accettati né dalla comunità nera, né dai rappresentanti bianchi del potere coloniale. Siamo immersi in una natura ostile e temibile, sembra quasi di essere in un quadro di Gaugain o Matisse dai colori molto accesi e ben disposti tra loro. Non libro non c’è traccia del motivo puritano che anima il romanzo della Bronte, quella di Antoinette è una storia collettiva nella quale il mondo ha un peso maggiore sulla vicenda personale, tutti sono contro tutti, non c’è un’eroina, ogni personaggio è vittima e carnefice. “Desiderio, Odio, Vita, Morte erano terribilmente vicini nell’ombra”.

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