Interviste
Da The Voice al competitivo mercato discografico: l'esperienza di Manuel Foresta
Una "Foresta" di sogni
Dopo l'esperienza alla prima edizione di The Voice, Manuel Foresta ha intrapreso un cammino artistico personale all'insegna dell'impegno artistico concreto.
Chiara Colasanti | 26 giugno 2014
Come descriveresti la tua esperienza nel programma The Voice, dopo la seconda edizione, adesso che comunque è stata “decantata”?
Un bel ricordo, un bel punto di partenza! Mi sono approcciato all'esperienza di The Voice molto inesperto e un po' “come capitava”: per noi che abbiamo partecipato alla prima edizione era un discorso un po' diverso... non sapevamo bene ancora come funzionassero i meccanismi! ?Diciamo che mi porto dietro anche la bellezza dello scoprire giorno dopo giorno quello che mi succedeva. Con il senno di poi, quest'esperienza mi ha insegnato a non aspettarmi niente di particolare e a godermi le cose che mi capitavano con grande professionalità e serietà solo nel momento in cui si andavano realizzando. Molto spesso una persona si fa tanti castelli in aria, si immagina molte cose... in quel caso le cose sono successe senza che io potessi immaginarmele, perché non avevo dei riferimenti a cui pensare e devo ammettere che, quando alla fine sono capitate, sono state molto più belle di quanto mi sarei mai potuto sognare!?

“Se fossi ancora qui” unisce beat elettronico e sonorità del tango, due mondi molto distinti e distanti: è una sorta di anteprima di quello che troveremo nell'album?
Sicuramente sì, perché mi piace divertirmi, quindi reinventare suoni tradizionali, a cui sono particolarmente legato, sfruttando al 100% anche gli strumenti a cui sono più affezionato. Per esempio, in questo primo singolo ci sono il pianoforte, la fisarmonica... sicuramente questo mio gusto per il tradizionale viene rielaborato (e un po' stravolto) dalla fusione con un suono un po' più contemporaneo. Questo brano vuole essere un biglietto da visita del resto del lavoro legato all'album!

Per quello che riguarda dei progetti a lungo termine invece, c'è un sogno nel cassetto (se si può dire!) che stai coccolando??
La laurea! Anche se negli ultimi due anni la mia vita è stata stravolta da tutte queste esperienze fantastiche, in realtà studio: mi mancano due esami alla fine della quinquennale di architettura, quindi concludere questo percorso significherebbe chiudere un capitolo e dedicarmi completamente al resto.Laurea a parte, in ambito artistico mi piacerebbe molto poter realizzare un secondo album, poter avere quindi una continuità di progetto, e mi piacerebbe continuare ad avere l'atteggiamento che ho in questo momento. A volte è difficile conservare sia l'entusiasmo che il procedere sempre “in punta di piedi” rispetto a quello che ti succede!

C'è una domanda che nessuno ti fa durante le interviste e a cui invece ti piacerebbe rispondere?
?Nessuno mi chiede mai se vivo bene il rapporto con il mio naso! Tutti fanno finta di niente... e invece no! Voglio sdoganare questa cosa! In realtà anche questo aspetto è un po' difficile da gestire: l'immagine, rispetto al lavoro che uno vuole fare, a volte conta molto! Non sono per niente un belloccio, ma le esperienze che mi sono successe, anche quella televisiva, mi hanno fatto acquisire quella sicurezza che prima non avevo: i miei difetti sono diventati dei punti di forza perché sono delle caratteristiche!

Ecco dove seguirlo online:
www.facebook.com/pages/Manuel-Foresta-Official/427839243976628?ref=ts&fref=ts
https://twitter.com/ManuelForesta
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