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Capello risponde ai giovani reporter: "I social rovinano il rapporto tra squadre e tifosi"
Intervenuto in esclusiva ai microfoni di Zai.time, in diretta nazionale su ML Network, Mister Fabio Capello ha risposto alle domande dei giovani report della rete di oltre 100 scuole italiane che partecipano al network per soffermarsi sul rapporto tra il mondo del calcio e quello dei ragazzi
Redazione | 20 gennaio 2021

Intervenuto in esclusiva ai microfoni di Zai.time, in diretta nazionale su ML Network, Mister Fabio Capello ha risposto alle domande dei giovani report della rete di oltre 100 scuole italiane che partecipano al network per soffermarsi sul rapporto tra il mondo del calcio e quello dei ragazzi. 

Com'è cambiato il calcio da quando allenava lei ad oggi? Ho l'impressione che ci sia un certo distacco tra le squadre e i tifosi.

Oggi tutti possono dire quello che vogliono e influenzano i professionisti. Ai miei tempi, senza social, c'era la possibilità di analizzare con più distacco le partite. Non penso che ci sia uno scollamento tra giocatori e tifosi, c'è ancora grande rispetto. Ad esempio, sono sicuro che i giocatori della Roma abbiano percepito a pieno il significato della sconfitta nel derby.

Qual è il miglior giovane che ha mai allenato?

Non mi basterebbero tre top ten per elencarli tutti. Di campioni ce ne sono stati tanti, ma i migliori sono quelli di personalità e attaccamento alla maglia, come Totti.

Oltre ad aver allenato i migliori club italiani, ha alleato anche squadre estere e la nazionale inglese. Cosa ha significato per lei fare esperienza all'estero?

La bellezza dell'avventura all'estero sono molteplici, ti arricchiscono perchè ti fanno capire la diversità di un mondo, la diversità filosofica, il rapporto tra squadre e tifosi e il modo di vivere il calcio.

Ieri all'Olimpico la Roma si è resa protagonista di una figuraccia senza precedenti, facendo più cambi del previsto. Quanto è grave questo errore e che significato ha per la struttura e la dimensione della società?

Non ci sono scusanti. Questa squadra è recidiva, il che significa che c'è qualcosa che non funzione: non c'è comunicazione, non c'è capacità di leggere, capire e studiare i regolamenti... eppure non c'è un granché da capire! Il cambio in più è stato fatto con sufficienza e la sufficienza non paga mai. Bisogna essere attenti in ogni momento, non c'è giustifazione che tenga. Questi errori non possono essere commessi da una grande squadra della Serie A e non è giusto individuare un unico responsabile: lo è tutta la panchina perchè nessuno è intervenuto. Chi pagherà le conseguenze? Dovrà decidere la società: è un errore gravissimo che esula dalla tattica e dalla tecnica e significa qualcosa di più profondo.

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