Scuola
La scuola che vorrei... esiste già!
Viaggio nell’istruzione finlandese, senza compiti in classe e interrogazioni
Cristina Fumagalli | 7 febbraio 2023

Quest’anno Zai.net, in collaborazione con l’ANP (associazione nazionale presidi) ha deciso di aprire un confronto con i presidi italiani sul tema della didattica alternativa, che trovate anche su questo numero nella pagina precedente. Più volte, nei nostri dibattiti, compare come modello la scuola finlandese, istituzione all’avanguardia e innovativa su cui di recente è stata realizzata un’inchiesta da parte di Report che ha aperto il dibattito.

In appena cento anni infatti la Finlandia si è trasformata da paese rurale e povero in un paese all’avanguardia e tecnologico, dove trovano lavoro i cervelli italiani in fuga. Nessun compito in classe, né interrogazioni o esami. Gli alunni sono liberi di uscire dall’aula, leggere libri o fare progetti manuali in base alle proprie vocazioni. E i risultati si vedono: secondo il programma Pisa dell’Ocse gli studenti finlandesi sono ai primi posti per quanto riguarda la lettura, la matematica e le scienze. Pochissimi i fondi europei investiti, mentre la quota di Pil dedicata all’istruzione è quasi il doppio rispetto all’Italia: il 5% contro il nostro 2,9%. Sicuramente la scuola dà la possibilità di sviluppare le proprie idee e di poterle condividere all'interno di una classe. È molto importante poter esprimere il proprio parere all'interno di un gruppo ma è anche fondamentale imparare ad ascoltare un'opinione diversa dalla propria e saperne trarre i vantaggi. Alla base di questa riforma c'è anche la capacità di prendersi cura dell'ambiente ma soprattutto di sé stessi; un paese non è in grado di formare i propri giovani senza aver insegnato il rispetto per la propria persona e per il mondo in cui viviamo.

Come può una scuola insegnare valori etici e materie scolastiche senza risultare pesante anzi essere la migliore al mondo? È necessario far comprendere ai bambini che la scuola non è un momento noioso facilmente sostituibile con una bella giornata all'aria aperta; al contrario, deve essere un motivo di interesse sia per il breve che per il lungo periodo. Per questo gli insegnanti finlandesi propongono un insegnamento a partire dai 7 anni dove l'apprendimento comprende giochi di gruppo e attività sportive che facilitano la concentrazione. Questa modalità è dettata anche dalle rigide temperature e condizioni atmosferiche che richiedono una scuola a tempo pieno. La varietà di attività offre allo studente la possibilità di apprendere soprattutto sul campo e di non associare l'insegnamento alla noia. Un altro fattore fondamentale per questo paese è il materiale scolastico completamente gratuito fino al compimento dei 16 anni di età. Questo permette di includere in una scuola anche chi ha poche disponibilità economiche e sarebbe restio a dedicare le proprie liquidità all'attività scolastica dei figli. Inoltre molte scuole forniscono dispositivi elettronici come computer e tablet, che vengono preferiti all’utilizzo di libri cartacei e quaderni. Non è dannoso per i ragazzi utilizzare per molte ore consecutive uno schermo? Al contrario! Gli studenti hanno associato l'uso di questi apparecchi all'apprendimento e non sono invogliati all'utilizzo per divertimento, in questo modo possono usufruire al meglio tutte le possibilità e le opportunità che la tecnologia ci ha fornito. Il nostro Ministero dell’Istruzione e del Merito ha appena introdotto il divieto di utilizzare i telefoni in classe, parla dell’umiliazione come di un “fattore fondamentale nella crescita” e ha deciso di introdurre il concetto di “merito” invece di quello di “uguaglianza” all’interno della sua stessa nomenclatura… notate differenze?

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