Le persone colpite descrivono una sensazione di distacco dal proprio corpo e dalle proprie emozioni, come se fossero spettatori della propria vita o come se stessero sognando. Questo disturbo può essere così destabilizzante da interferire significativamente con la vita quotidiana e le relazioni sociali.
Secondo gli esperti, la depersonalizzazione è spesso scatenata da stress estremo, ansia o traumi. Le persone che ne soffrono possono sentire che i propri pensieri e ricordi non appartengono davvero a loro. Le ricerche hanno mostrato che durante gli episodi alcune aree del cervello che regolano le emozioni e l’autocon- sapevolezza sono meno attive, portando a una disconnessione tra mente e corpo.
Un aneddoto interessante riguarda una paziente di nome Emily che ha descritto la sua esperienza come essere intrappolata dietro un vetro trasparente: durante un episodio non riusciva nemmeno a sentire la temperatura dell’acqua mentre si lavava le mani. Un altro paziente, Mark, ha paragonato il disturbo a guardare un film della propria vita, senza poterne essere protagonista. Questi aneddoti sottolineano quanto possa essere intensa e sconvolgente la sensazione di distacco dalla realtà. La sensazione di distacco è ciò che rende difficile per chi sperimenta il disturbo svolgere attività quotidiane e connettersi emotivamente con gli altri. La depersonalizzazione può portare a gravi conseguenze psicologiche e sociali, tra cui ansia, depressione e isolamento. È fondamentale che chi ne soffre cerchi supporto medico e terapeutico. La terapia cognitivo-comportamentale e altri approcci terapeutici possono aiutare a gestire i sintomi e a migliorare la qualità della vita. Inoltre la consapevolezza pubblica e la comprensione del disturbo sono cruciali per ridurre lo stigma e promuovere l’empatia verso chi ne è affetto.