Progetti
Sguardi bolognesi
Luca Lovisetto | 11 maggio 2021

Gli sguardi degli studenti, sempre più appannati da mesi di didattica a distanza e ore davanti agli schermi, si riaccendono attraverso le storie dei luoghi della propria città, Bologna, raccontata attraverso una lente speciale: quella della loro generazione. I podcast a cui stanno lavorando gli studenti del Liceo Laura Bassi, all’interno del progetto Sguardi prospettici dei giovani su e per il territorio (vincitore del Bando Miur Emergenza Covid-19), ci offrono una prospettiva sfaccettata e originale del capoluogo dell’Emilia-Romagna.

Palazzo Re Enzo

Grazie al primo podcast viaggiamo attraverso i ricordi di una Bologna immaginata, un surreale dialogo tra adolescenti d’oggi e del Medioevo che ripercorre l’avventurosa storia di Re Enzo e del celebre palazzo che prende il suo nome.Trascorse 23 lunghi anni in questa prigione per poi essere seppellito, come da lui richiesto, nella Basilica di San Domenico… Non vi dovete preoccupare per lui però, egli conobbe anche la gioia di diventare padre di due bambine per ben due volte durante la sua prigionia, seppur con due donne diverse”.

Giardini Margherita

Gli studenti hanno raccolto le vox populi dei passanti per raccontare i Giardini Margherita, un’indagine generazionale sul parco più famoso della città. “Sono sempre stati un luogo di assembramento per ogni generazione, un posto dove i bambini possono giocare al parco, un posto per conoscersi, per litigare, per innamorarsi. Vorremmo dunque chiedere a persone appartenenti a diverse generazioni che cosa significano per loro i Giardini Margherita”.

Stazione di Bologna

Si cimenta con il radiodramma la redazione che ha scelto di ambientare una love-story adolescenziale alla stazione di Bologna poche ore prima dello scoppio della bomba fascista del 2 agosto 1980. “Siamo a Bologna, stazione centrale: sabato 2 agosto 1980, ore 7:30, È un'afosa e arida giornata estiva, molti vacanzieri sono pronti a partire per le ferie, e si apprestano a fare il biglietto. I bambini giocano tranquilli con le macchinine nella sala d’attesa, i treni sfrecciano veloci e il loro sferragliare fa tremare i vetri...”.

I luoghi del rap a Bologna

Prende le fattezze di un confronto tra generazioni anche l'intervista al rapper Inoki nel podcast sugli storici luoghi del rap in città, tornando ai mitici anni ‘90 delle Posse e dei Centri Sociali ma con uno sguardo rivolto al futuro. “I luoghi d'incontro dei del rap di ieri erano reali, quelli di oggi sono virtuali e questa intervista ne è la prova perché ai miei tempi non ci saremmo mai beccati in questo modo (in videoconferenza ndr.). Prima ti toccavi con mano, ora tocchi il telefono” dice il rapper ai ragazzi.

Via Broccaindosso

Una Bologna reale e tangibile è quella che emerga nel racconto di Via Broccaindosso attraverso i secoli fino al giorno d'oggi. “Noi questa via la percorriamo tutti i giorni perché è dove si trova la nostra scuola. Una leggenda racconta che per questa via passavano asini che portavano carichi di terra e pietre; essendo pigri venivano sempre battuti da broche di legno dove broca ha il significato dialettale di ramo di albero per cui si diceva broca addosso”.

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