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Afghanistan, cos’è successo dopo che si sono spenti i riflettori?
La situazione è drammatica e a pagarne le spese sono soprattutto i bambini
Rebecca Calore | 8 febbraio 2022

A circa sei mesi dalla presa di potere da parte dei talebani, la situazione in Afghanistan continua a peggiorare: la violenza nei confronti della popolazione è all'ordine del giorno e il paese si ritrova ad affrontare una gravissima crisi sociale, sanitaria ed economica.

Attentati e repressione

In una situazione senza precedenti i talebani tentano di mantenere il controllo sullo stato e di indurre la popolazione all’ordine pubblico e al “rispetto della legge” utilizzando tecniche di repressione violente nei confronti di chi non si vuole assoggettare al loro regime (si ricordano i numerosi attentati, tra cui quello all'aeroporto di Kabul e le giornaliere esecuzioni). Non mancano però le forme di resistenza che si oppongono a questa situazione e che rendono i talebani non più artefici, ma obiettivo degli attacchi: al gruppo terrorista Stato islamico Khorasan (IS-K), che è in grado di operare sia in Afghanistan che in Pakistan, vengono attribuiti circa l’85% degli attacchi/eventi terroristici e di opposizione armata registrati da START InSight da settembre a dicembre del 2021, mentre un’altra delle forme di resistenza più rappresentative è quella tagica, limitata alle valli periferiche del Panjshir e quindi considerata come un fenomeno marginale.

Crisi economica e alimentare

Oltre allo sfondo politico, altri eventi gravano sulla condizione instabile del paese: La situazione economica già estremamente precaria sta collassando, i talebani non riescono a garantire una stabilità economica anche a causa del blocco dei commerci e ciò ha delle ripercussioni estremamente negative nei confronti della popolazione, come ad esempio la mancanza di cibo, che provoca una grave crisi alimentare; per rispondere ai fabbisogni della popolazione afghana, sempre più povera, servono oltre 4 miliardi di euro e secondo le agenzie umanitarie ancora presenti sul territorio almeno 24 milioni di persone (su un totale di 36 milioni) si trovano in condizioni critiche e hanno bisogno urgente di aiuti. Filipe Ribeiro, rappresentante di Medici senza frontiere, afferma che: “Per 20 anni abbiamo tenuto l’Afghanistan attaccato a una trasfusione” “abbiamo rimosso la flebo” e “ora dobbiamo trovare un modo per rimetterla”. L’Onu stima che tre quarti della popolazione afghana soffre di povertà acuta e 4,7 milioni di persone soffriranno di malnutrizione grave entro la fine dell’anno, mentre Save the Children parla del “raddoppio” dei bambini gravemente malnutriti che si rivolgono a cliniche e ospedali. Solo nel mese di dicembre sono stati ritrovati circa 40 bambini morti per strada, in attesa di cure mediche.

Sistema sanitario al collasso

All’ospedale Indira Gandhi di Kabul, ad esempio, arrivano ondate di bambini affamati con mezzi di fortuna, ma la malnutrizione è solo una delle molteplici cause che gravano sul sistema sanitario giudicato “fragile” e definito come “a un passo dal collassare” per la mancanza di beni e risorse; L’Organizzazione mondiale della sanità riporta i dati di numerosi casi di dissenteria, morbillo, dengue, malaria e Covid-19 tra i bambini, malattie che vengono arginate difficilmente anche a causa della diminuzione del personale medico, che negli ultimi cinque mesi è passato da 350 a 190 persone, per l’arrivo dei talebani. La fascia più danneggiata è quella infantile: 2 milioni di bambini già soffrivano di malnutrizione prima dell'avanzata dei talebani ad agosto 2021 e nel giro di poche settimane centinaia di migliaia di loro sono stati costretti vivere per le strade, senza cibo, protezione e in condizioni igienico-sanitarie terribili.

L'aumento dei prezzi

Anche a causa della pandemia da covid-19, sono aumentati i prezzi di grano, riso e olio e molte famiglie devono vendere tutto ciò che possiedono per comprare il poco cibo a disposizione, mentre i bambini si ritrovano costretti a lavorare. La pandemia sta contribuendo in modo determinante a peggiorare la situazione che è diventata drammatica: secondo alcune statistiche, entro l'anno la metà di tutte le bambine e i bambini sotto i cinque anni soffrirà di malnutrizione. 

La condizione delle donne

Della fascia infantile però sono soprattutto le bambine ad essere svantaggiate, oltre alla crisi sanitaria e alimentare, sono soggette a numerose restrizioni governative che si estendono poi a tutte le donne del territorio: le bambine non possono accedere all'istruzione, mentre le donne sono limitate da regole che rischiano di impattare sui diritti acquisiti, dopo anni di battaglie per ottenerli. Le limitazioni comprendono normali attività come andare in bicicletta o in moto, portare tacchi alti, poter presenziare a trasmissioni radio e tv, è vietato praticare sport, indossare vestiti colorati, usare cosmetici, ridere ad alta voce; una donna afghana oggi non può lavorare fuori casa (ad eccezione di alcune donne medico e infermiere) e fare altre attività se non accompagnata da un mahram (un parente stretto, come ad esempio il padre, il fratello o il marito) ed è inoltre proibito trattare con negozianti uomini, essere visitate da dottori maschi o studiare in scuole, università o altre istituzioni educative. È venuto a mancare è il concetto di libertà di espressione. Le donne afgane oggi, sono costrette a ridimensionare ogni espressione di sé e a “scegliere per la propria vita in base a ciò che, per legge, si può o non si può fare”.

Cosa possiamo fare

La lista di proibizioni fa intendere come il paese abbia fatto un passo indietro nella battaglia per i diritti delle donne e l’unico modo per impedire che questa situazione peggiori sempre di più, è tramite il nostro sostegno. Il modo migliore per aiutare le donne afghane è donare alle associazioni che agiscono concretamente sul territorio, come ad esempio l’Associazione italiana Pangea Onlus che aiuta le donne promuovendo la loro alfabetizzazione, e che negli anni ha coinvolto più di 7.000 famiglie e oltre 60.000 bambine e bambini. Anche per questo Zai.net ha deciso di volvere gli incassi del libro "La pandemia degli adolescenti" proprio a Pangea. Esistono moltissime altre associazioni simile a Pangea Onlus, come Women for Women (un valido supporto per le donne afghane), che offre loro luoghi sicuri per incontrarsi oppure Save the Children per migliorare le condizioni dei bambini; in conclusione, un gesto piccolo come quello di donare è sicuramente l’aiuto migliore che possiamo dare a una popolazione che ha bisogno di supporto come mai prima d’ora.

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