Attualità
Dipendenze digitali, violenza e disagio: quasi l’80% dei genitori teme per il futuro dei figli
La ricerca pubblicata in occasione della giornata nazionale dell’ascolto dei minori
Alessandra Testori | 7 aprile 2025

La principale preoccupazione dell’83% degli italiani in tema di adolescenti riguarda la dipendenza da internet, smartphone e tablet. Nel 2019 il dato si fermava al 66%. Oggi, il 75% segnala inoltre la diffusione della violenza giovanile e delle baby gang, ma spaventano anche gli episodi di bullismo o cyberbullismo (72%), con un incremento di 11 punti in cinque anni, ed il consumo di alcol e droga (67%). Quest’ultimo dato presenta il più marcato trend in crescita dal 2019, con un incremento di 21 punti. In questo contesto, il 62% degli intervistati, pensando a bambini e ragazzi, ritiene preoccupante lo scarso apprendimento scolastico; il 59% teme per l’impoverimento del linguaggio.

Sono alcuni dati che emergono dell’indagine promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e condotta dall’Istituto Demopolis, presentanti in occasione della Giornata nazionale dell’ascolto dei minori istituita lo scorso anno e che si celebra per la prima volta il 9 aprile.

La ricerca Demopolis-Con i Bambini ha effettuato specifici focus di indagine sui genitori con figli fra i 14 ed i 17 anni. È il loro futuro la principale preoccupazione di quasi 8 genitori su 10; il 64% cita anche la salute mentale e fisica dei figli. Poco più della metà segnala la “dipendenza da smatphone” (56%), ma anche il rischio che atti di violenza, prevaricazione o bullismo possano coinvolgere i propri figli. Circa 4 su 10 esprimono timori relazionali: che possano avere problemi con i coetanei (40%) o che patiscano la solitudine (39%).

Il quadro cambia se si chiede ai genitori di indicare i timori che provano quando i figli sono fuori casa. Il 73% teme che, quando escono, possano essere vittime di episodi di violenza o bullismo; il 64% esprime inoltre paura per possibili incidenti stradali. Preoccupano in dimensione significativa ma più ridotta gli eventuali problemi con i coetanei (44%), la circolazione di droghe (36%), il consumo di alcol (31%).

Appena un quarto ritiene preoccupante che i figli possano violare gli accordi sugli orari di rientro a casa.

L’indagine segnala quanto la condizione dei minorenni meriti centralità nel dibattito pubblico e nelle priorità istituzionali del nostro Paese. In un contesto di bisogni disattesi, l’ascolto dell’opinione pubblica conferma l’importanza delle attività dell’impresa sociale Con i Bambini, anche nella maturazione di una consapevolezza condivisa sul tema della povertà educativa. Oggi, appena il 13% degli italiani dichiara di non aver mai sentito parlare di povertà educativa minorile. Il dato nel 2019 era di 20 punti più alto.

Inoltre, secondo la ricerca Demopolis-Con i Bambini, il 63% individua la povertà educativa come “limitato accesso ad opportunità di crescita”. Il 57% la assimila a bassi livelli di apprendimento scolastico, mentre il 56% cita il disagio sociale intorno al minore.

“In occasione della prima Giornata nazionale dell’ascolto dei minori che si celebra il 9 aprile abbiamo dato il via al più grande cantiere educativo in Italia sul benessere psicologico degli adolescenti – dichiara Marco Rossi-Doria presidente di Con i Bambini - incontrando i 100 referenti dei 51 progetti del Bando BenEssere, sostenuti con 30 milioni di euro e che coinvolgono oltre 800 partner tra scuole, terzo settore, enti pubblici, scuole secondarie di I e II grado, servizi sanitari, imprese e altri enti privati coinvolgendo oltre 38 mila ragazzi e ragazze. I dati inediti dell’indagine Demopolis per Con i Bambini fotografano un’Italia preoccupata sul futuro degli adolescenti e dai rischi e dal disagio che riguardano ragazzi e ragazze, ma al contempo consapevole del fenomeno della povertà educativa e dell’importanza di intervenire in un’ottica di comunità educante. Per affrontare queste grandi sfide e ridare centralità ai giovani è necessario e indispensabile prestare loro ascolto, imparare ad ascoltare, dare fiducia e favorire il loro protagonismo. Con la campagna “Non sono emergenza” abbiamo fatto luce sul fenomeno del disagio adolescenziale partendo proprio dall’ascolto e dalla promozione del loro protagonismo”.

Il bando “Benessere” promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile mette al centro il benessere psicologico e sociale degli adolescenti. I referenti dei 51 progetti selezionati si sono incontrati a Roma per dare vita a un grande cantiere educativo per migliorare il benessere mentale degli adolescenti in Italia di età compresa tra 11 e 18 anni, attraverso azioni sia di prevenzione, sia di supporto nei casi di maggiore fragilità. Dei progetti selezionati 20 si trovano al Nord, 11 al Centro e 20 al Sud.

Tutti i progetti garantiscono la prossimità dell’aggancio degli adolescenti nei contesti di vita quotidiana, per favorire l’emersione di potenziali casi di disagio e promuovere una presa in carico tempestiva e precoce di tipo comunitario.

L’attenzione al benessere psicologico e la necessità di un ascolto attivo degli adolescenti, già evidente da anni ed esploso con il Covid, emergono con forza anche dai dati e dalle testimonianze dirette di ragazzi e ragazze nell’ambito della campagna “Non sono emergenza”, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo che accompagna il cantiere educativo del Bando BenEssere.

E proprio da un confronto aperto con un gruppo di ragazzi sono nate due idee di comunicazione promosse con la campagna: le “panchine verdi” luogo di ascolto e simbolo del contrasto al disagio degli adolescenti in corso di collocazione nei luoghi di socializzazione dei giovani grazie alla rete di partner della campagna, e le “cartoline speciali” inviate da ragazzi a loro stessi da grandi per riempire la realtà con i loro sogni e speranze. Dalla loro elaborazione creativa curata dall’artista Claudio Beorchia è nata “Nessuna paura sono un uragano”, una grande chat virtuale dal futuro sottoforma di video e opuscoli con i messaggi degli adolescenti condivisi attraverso centinaia di cartoline speciali. “A distanza di 10 anni dall’invio delle cartoline, i ragazzi – diventati adulti – si sono ritrovati in una grande chat virtuale per raccontarsi come stanno, dove sono, cosa fanno e quali traguardi hanno raggiunto”.

Come evidenziano anche i dati dell’indagine Con i Bambini – Demopolis, in Italia resta troppo debole ed intermittente l’ascolto alle esigenze di bambini ed adolescenti. In un Paese che non riesce a dimostrarsi a misura di bambini e ragazzi, in assenza di adeguate politiche di perequazione sociale e di supporto allo sviluppo dei minori, si dilatano le distanze anche fra i più piccoli.

“Gli italiani – spiega il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – ritengono che oggi le opportunità dell’istruzione non siano oggi garantite equamente per tutti nel nostro Paese: spesso con livelli di qualità differenti e con forti divari, anche in seno ai medesimi contesti regionali ed urbani. Appena il 9% crede che la scuola assicuri occasioni eque per tutti”.

Non a caso, nella percezione del 77% degli intervistati, le dinamiche di povertà educativa minorile, nel nostro Paese, si sono esacerbate nell’ultimo triennio e plebiscitaria è la valutazione di quanto sia preoccupante oggi nel Paese. La gravità attribuita dagli italiani alla diffusione del fenomeno della povertà educativa raggiunge oggi il 92%.

Coerentemente, per l’opinione pubblica si dimostrano fondamentali gli interventi di contrasto al fenomeno ed il ruolo della comunità educante: il 90% degli intervistati ne afferma l’assoluta importanza.

 

 

Nota informativa sull’indagine

L’indagine è stata condotta dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, per l’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, su un campione nazionale stratificato di 4.080 intervistati, statisticamente rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne, integrato da un focus sui genitori con figli minorenni.

Coordinamento della ricerca a cura di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. Supervisione della rilevazione di Marco E. Tabacchi.

 

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Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 grazie ad un protocollo di intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, con Terzo Settore e Governo ed è destinato “al sostegno di interventi sperimentali finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori”. Per attuare i programmi del Fondo è stata costituita l’impresa sociale Con i Bambini, un’organizzazione senza scopo di lucro nata nel giugno 2016 e interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud. Attraverso bandi e iniziative, Con i Bambini ha avviato circa 700 cantieri educativi in tutta Italia, che coinvolgono più di mezzo milione di bambini e ragazzi insieme alle loro famiglie, mettendo in rete oltre 9.000 organizzazioni, tra Terzo settore, scuole, enti pubblici e privati rafforzando le “comunità educanti” dei territori. I progetti sono stati sostenuti complessivamente con oltre 425 milioni di euro.

Info media:

Laura Galesi – Ufficio Stampa Con i Bambini

l.galesi@conibambini.org | 3391030545

www.conibambini.org

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