Attualità
La guerra nei giovani: vulnerabilità e impotenza
Stress, rabbia e ansia: ecco perché i giovani nelle zone di guerra hanno bisogno di supporto psicologico
Michela Iosipoi | 2 maggio 2022

Durante un periodo così tragico dell’esistenza umana spesso ci si interroga su quali saranno le conseguenze politiche ed economiche post belliche, ma poche volte su quali saranno le conseguenze, a livello mentale, sui giovani

Negli anni, come riporta l’associazione Save The Children” numerosi sono stati gli studi effettuati riguardo a tale domanda. La conclusione a cui si è giunti, oltre alle conseguenze a livello fisico, riguarda le conseguenze a livello mentale: spesso, a causa delle ferite alla testa, oltre ai traumi fisici, i giovani sono soggetti a sindromi dello stress post traumatico e disagi legati alla rabbia, alla sensazione di inadeguatezza, alla vergogna e all’ansia. Lo stress post traumatico talvolta comporta ulteriori effetti sulla salute mentale dei bambini come disturbi del sonno e/o alimentari. A questo proposito è stato dimostrato che le Adverse Childhood Experiences (ACE), cioè le esperienze avverse dell’infanzia, come appunto quelle di guerra, sono strettamente legate al benessere/malessere della vita una volta diventati adulti. Tali effetti, infatti, non sempre si presentano in giovane età ma anche in periodi successivi e, talvolta anche quando la guerra è ormai cessata. 

Secondo quanto riportato da Save The Children, solo nel 2017 a restare feriti sia fisicamente sia psicologicamente sono stati 3179 bambini in Afghanistan, 1316 nello Yemen, 1271 in Siria, 881 in Nigeria, 717 in Iraq. Ad oggi, certamente, il conflitto che maggiormente spaventa e turba l’uomo in tutto il mondo è il conflitto in Ucraina. Per questo motivo, nelle ultime settimane, i neuropsichiatri hanno deciso di riaprire tali studi e di approfondire in maniera ancora più dettagliata le conseguenze drammatiche che si riflettono sui giovani del futuro, oggi ancora giovani. Come riporta il quotidiano La Repubblica, la Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza, esprime profonda preoccupazione per gli effetti della guerra in Ucraina sulla salute fisica, mentale e sociale dei soggetti più fragili come sono i bambini e gli adolescenti, ancora di più se affetti da qualunque tipo di disabilità. Come la SINPIA, così anche anche l’UNICEF si dice preoccupata e ritiene che ogni bambino coinvolto nel conflitto in Ucraina abbia bisogno di sostegno psicologico e pedagogico. Secondo gli esperti dell'organizzazione, i bambini sono infatti fortemente vulnerabili allo stress e hanno minori capacità di adattamento ai traumi, con conseguenze devastanti e provanti sul loro sviluppo.

Inoltre, in fase di guerra è molto più sviluppato un elevato rischio di nascita prematura ed un incremento di mortalità infantile. Non va poi sottovalutato il fatto che, nelle zone di conflitto, va ad aumentare anche il numero dei bambini orfani. Ciò che è certo è che, davanti al senso di impotenza, ciò che bisognerà insegnare non solo ai propri figli, ma anche e soprattutto a tutti i figli che non hanno avuto la fortuna di vivere assieme ai propri genitori, è come vivere in pace e serenità.

 

Commenti