Scuola
Come scegliere le superiori? La nostra guida tra stereotipi e prospettive future
In questo periodo dell'anno le famiglie sono impegnare a iscrivere i figli alla scuola secondaria, e la maggioranza sprona a scegliere un liceo: è davvero sempre la scelta migliore?
Elena Caricato | 12 January 2023

Fin dal primo anno delle medie, tra gli studenti inizia a crearsi il dubbio su quale strada intraprendere alle superiori. Per molti è una scelta complicata e stressante: subentra infatti la paura di trovarsi male o di sbagliare indirizzo. Per aiutare i ragazzi, oltre a un supporto da parte della famiglia, c’è anche un ulteriore aiuto della scuola, che fornisce dei test “di orientamento” che permettono di capire qual è la strada più corretta per un alunno, tenendo in considerazione le sue passioni e i suoi interessi.

In questo periodo dell'anno le famiglie sono impegnare a iscrivere i figli alla scuola secondaria, e la maggioranza sprona a scegliere un liceo piuttosto che un istituto professionale, così da tenere aperta la prospettiva dell'università. Ma sono molti i ragazzi che decidono di ascoltare la loro testa, senza prendere troppo sul serio le aspettative dei genitori. Alcuni seguono le proprie passioni, come è auspicabile, altri hanno le idee già chiare - rischiando però di seguire il percorso fatto precedentemente da un fratello o da una sorella maggiore - altri ancora vanno ad esclusione, e ciò potrebbe portare a delle scelte sbagliate e frettolose. 

La scuola secondaria infatti si divide in due grandi categorie: i licei e gli istituti tecnici e professionali. Nella prima categoria, il classico e lo scientifico rappresentano le scelte più tradizionali, ai quali si aggiungono però le varie opzioni sperimentali (come ad esempio l'indirizzo sportivo allo scientifico) e indirizzi come il linguistico e lo scienze umane, che offrono una formazione umanista senza trascurare le scienze. La scelta è molto più ampia per quanto riguarda gli istituti tecnici e professionali, che insegnano un mestiere o comunque offrono un curriculum più pragmatico e più aperto al mondo del lavoro. Nel 2021 il 57,8% dei giovani ha scelto di andare al liceo, il 30,3% si è iscritto a un istituto tecnico e l’11,9% a un professionale.

Secondo un nostro sondaggio, la maggior parte dei genitori spingerebbe i figli alla scelta di un liceo, soprattutto il classico. Continuano a esserci molti pregiudizi e idee sbagliate. Lo stereotipo più diffuso è quello per cui i licei siano gli unici a dare una preparazione adatta a  garantire un futuro. Al contrario, si ritiene erroneamente che frequentare un istituto tecnico o professionale non dia le basi necessarie per procedere agli studi universitari. Dovremmo cercare di rivoluzionare queste idee attempate: gli istituti professionali danno una preparazione sufficiente per il futuro tanto quanto i licei, offrendo anche uno sbocco preferenziale sul mondo del lavoro. Non è poi detto che chi si iscrive a un liceo studierà necessariamente le stesse cose all'università. Il ministro dell’istruzione Valditara sostiene infatti che ogni scuola abbia a modo suo grande importanza poiché valorizza i propri studenti e le loro inclinazioni. Coloro che non sono portati per le materie "più tradizionali" non devono essere sminuiti, bensì aiutati a capire le loro potenzialità.          

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