Scuola
Il boomerang della scuola online
Molti studenti e le loro famiglie hanno accusato un duro colpo a causa dell’enorme quantità di lavoro assegnato
Lorela Bida | 17 April 2020

Quante volte ci siamo lamentati della sveglia presto e dell’obbligo di andare a scuola! Se, qualche mese fa, ci avessero parlato della possibilità di seguire le lezioni comodamente da casa, avremmo probabilmente fatto i salti di gioia, eppure – ora che ci troviamo a sperimentare l’e-learning – sentiamo tutti nostalgia dei tanto odiati banchi di classe. La didattica a distanza è una forma di apprendimento mediata da strumenti tecnologici che consentono una comunicazione non dal vivo ma che presentano tutti gli elementi per far sì che studenti e docenti interagiscano. Ogni dirigente scolastico ha attivato la sua modalità di didattica a distanza accedendo su una piattaforma a titolo totalmente gratuito, ovvero Google Suite for Education o Office 365 Education A1, mettendo anche a disposizione dei professori vari corsi formativi sull’utilizzo delle stesse.

Il nostro polo scolastico “I.S.I.S.S. Tonino Guerra” di Novafeltria, provincia di Rimini, si è avvalso della precedente attivazione di G Suite for Education e, nonostante i vari dubbi iniziali, da martedì 10 marzo ha raggiunto la sua massima copertura arrivando a tutti gli utenti dell’Istituto. Con questa piattaforma si hanno a disposizione numerose impostazioni e applicazioni Google estremamente vantaggiose: ogni docente o studente è facilmente reperibile poiché basta sapere nome e cognome per poterli contattare. “Sono state create e-mail di classe per contattare gli studenti di una classe con un unico indirizzo, grazie all’applicazione di videoconferenza si possono fare video-lezioni e c’è un applicativo apposito per la gestione delle classi dove poter condividere materiale e caricare compiti”, come ci conferma uno degli amministratori del servizio, nonché attuale professore di matematica e complementi di matematica.

Ogni classe si organizza con i propri professori per decidere autonomamente come pianificare le videolezioni e il materiale da revisionare ed è stato chiaro sin dal principio che le parole chiave di questa esperienza sono comunicazione e collaborazione: è indispensabile mantenere aperto un canale comunicativo tra docenti, compagni di classe e tra docenti e studenti in modo da poter collaborare a creare un’esperienza positiva per entrambe le sponde, evitando così fastidiosi contrattempi come le contrapposizioni di diverse attività.

Mai da dimenticare, però, dev’essere il buon senso che a quanto pare non può essere sempre dato per scontato: in numerosi casi, lo strumento della didattica a distanza sta diventando un boomerang per come gestito. Dall’eccessivo sovraccarico di compiti al continuo susseguirsi di videoconferenze, molti studenti e le loro famiglie hanno accusato un duro colpo a causa dell’enorme quantità di lavoro assegnato.

Eppure le potenzialità sono numerose: per alcuni ragazzi può rappresentare un metodo per rivedere i propri amici e combattere la solitudine, mentre per gli insegnanti come Antonella, professoressa di storia e italiano, l’intento è quello di “rimanere vicini ai ragazzi, di sostenerli, non lasciarli soli, condividere con loro il momento difficile, confrontarsi con l’attualità, magari riflettendo alla luce della letteratura o delle materie di indirizzo, per ragionare insieme”, e quindi per sperimentare “nuovi modi di apprendere e sviluppare spirito critico”.

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