Scopri l'assassino e vinci. Non è un gioco di società, ma il leit motiv degli spettacoli di Murder Party, compagnia teatrale che ha debuttato ieri a Roma al teatro Petrolini con un suo classico, “Giallo sexy”. Un giallo, appunto, in cui a risolvere il caso sono gli stessi spettatori, a cui prima che si apra il sipario viene consegnato un foglio con indizi vari. Si apre la scena e dopo poco avviene il delitto. Studiando i movimenti dei personaggi e le loro dichiarazioni, lo spettatore indaga, coadiuvato dall'agente di polizia. Come nella parabasi aristofanea, le luci della sala si accendono e l’investigatore si rivolge direttamente al pubblico. La finzione irrompe tra le poltrone e si fa gioco di ruolo: chi solitamente ascolta in silenzio parla e fa domande, mette in difficoltà il personaggio e costringe all’improvvisazione l’attore. La trama, necessariamente a maglie larghe, passa quindi in secondo piano, a favore dell’esercizio di ingegno e di pochi cruciali indizi che portano alla soluzione. Frizzante e affiatato il cast, che strizza l’occhio ai detective oltre il palco, gestendo con disinvoltura il doppio piano di finzione scenica. L’autore e regista Antonello Lotronto ha costruito un soggetto intricato, che a volte lascia alcuni buchi di sceneggiatura e indulge a qualche semplificazione, ideologica e narrativa. Peccato veniale, a fronte del buon funzionamento del meccanismo interattivo e dell’originale sperimentazione. In fondo, non siamo venuti a vedere Aristofane.
A teatro per indagare: un giallo interattivo al Petrolini di Roma
Chiara Falcone | 30 January 2015
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