Ambiente
CinemAmbiente Junior, i corti "sostenibili" per le giovani generazioni
Presentati nella cornice del Festival CinemAmbiente i corti dedicati ai più piccoli per riflettere sul rapporto con l’ambiente
Tommaso Di Pierro | 12 June 2023

Si è conclusa nella giornata di ieri la 26ma edizione del Festival CinemAmbiente, principale manifestazione italiana dedicata ai film a tematica ambientale, tenutasi a Torino dal 5 all'11 giugno 2023, di cui Zai.net è media partner in comunicazione. Il Festival, organizzato dal Museo Nazionale del Cinema e diretto da Gaetano Capizzi, è terminato con la cerimonia di premiazione dei film vincitori al Museo Nazionale del Cinema – Mole Antonelliana. I film vincitori, e una selezione degli altri titoli proposti nel cartellone di quest’anno, sono visibili gratuitamente online tramite il sito del Festival, www.festivalcinemambiente.it, fino al 18 giugno, sulla piattaforma OpenDDB (capienza di 500 accessi per ciascun titolo). Ripercorrendo le tappe fondamentali di questo festival analizziamo i film premiati e in particolare la sezione CinemAmbiente Junior

Tutti i vincitori dei principali premi al 26° Festival CinemAmbiente

I premi attribuiti al termine della 26ma edizione del Festival sono i seguenti:

Premio Asja Ambiente Italia per il miglior documentario, assegnato a Lynx Man di Juha Suonpää (Finlandia/Estonia), film che con stile intimistico simbolico presenta un'immagine del rapporto con la natura presente nella cultura e nella società europea capace di convivere con un mondo in grande trasformazione, attraversato da conflitti e sommovimenti prodotti dalla crisi climatica, energetica in corso.

Premio Terna per il miglior cortometraggio, assegnato a: Zug Island di Nicolas Lachapelle Plamondon (Canada), film che si immerge negli inferi di una comunità distrutta dall'industrializzazione, portandoci nelle fauci marce della devastazione capitalista, dove i pochi esseri umani rimasti a vivere sembrano – e forse sono – i protagonisti di una narrazione distopica.

Premio IREN del pubblico, assegnato a Le Système Total, anatomie d’une multinationale de l’énergie di Jean-Robert Viallet (Francia)

Premio Casacomune, assegnato a I, Beast di Nicole e Alexander Gratovsky, premio istituito dal Festival e da Casacomune scuola e azioni, assegnato al film o all’autore che meglio sia stato in grado di riflettere temi legati alla spiritualità intesa come dimensione strettamente legata alla natura di cui facciamo parte.

Premio Ambiente e Società, assegnato a Breaking Social di Fredrik Gertten (Cile/Svezia), film che rende evidente la connessione tra la questione ambientale e l’etica dell’economia invitando lo spettatore ad interrogarsi su quale sia la direzione del nesso causale che le lega tra loro e che al contempo ci ricorda che ecologia è parola che esprime tutto il suo potenziale solo se la si coniuga in termini di giustizia sociale, giustizia economica e giustizia ambientale.

Tra i riconoscimenti speciali, il Premio Stella della Mole green, istituito dal Museo Nazionale del Cinema in occasione del Festival CinemAmbiente, per un artista che attraverso il linguaggio cinematografico declini nella sua opera temi legati all’ambiente e alla natura, assegnato a Victor Kossakovsky. Il Premio Ciak verde, istituito dal Festival e da SMAT, per una figura del mondo del cinema e dello spettacolo italiano impegnata nella difesa dell’ambiente che metta a disposizione la propria immagine e capacità comunicativa per sensibilizzare il pubblico sulla gravità dell’attuale crisi ambientale, assegnato ad Andrea Pennacchi. Infine il Premio letterario Le Ghiande di Cinemambiente, istituito dal Festival, conferito ad autrici o ad autori che abbiano fatto dell’ecologia in senso ampio un elemento essenziale della propria produzione, o abbiano espresso nel proprio percorso artistico un rapporto profondo e originale con l’ambiente, il paesaggio e la natura, assegnato a Claudio Morandini.

CinemAmbiente Junior, la sezione del Festival dedicata ai più piccoli

Come tutti gli anni, in parallelo al concorso principale, il Festival propone anche CinemAmbiente Junior, iniziativa riservata al pubblico dei più piccoli e delle loro famiglie per mettere i giovani al centro della missione educativa e nel renderli protagonisti attivi della politica culturale. Quest’anno il programma ha presentato 8 cortometraggi, in prevalenza di animazione, che offrono a tutti, bambini e adulti, spunti surreali, ironici e divertenti per riflettere sul nostro rapporto con l’ambiente, a cominciare dal problema globale, sempre più pressante, dei rifiuti, al centro di diversi film. Nel colombiano La Sixtina, di Juan Camilo Fonnegra, un senzatetto, che usa i rifiuti trovati per strada come materiale per le sue creazioni artistiche, lavora al suo capolavoro: la riproduzione della Cappella dipinta da Michelangelo. Oh So Convenient, della taiwanese Huei Jen Hung, mostra la gran quantità di scarti e sprechi inutili che ogni giorno produciamo solo per comodità, per pigrizia, per evitare la minima fatica. Nel malese (Plastik), di Philip Rom, una bambina guarda attraverso un telescopio ricavato da una bottiglia e ha la visione del nostro futuro su un Pianeta completamente inquinato dalla plastica. Diversi altri film si focalizzano sugli animali, incarnazioni del mondo naturale che spesso ci ricordano i nostri comportamenti sbagliati. Nel tedesco Squirrel, di Julia Ocker, una mamma-scoiattolo è così impegnata ad accumulare noccioline da non avere tempo di badare ai suoi piccoli; nel francese Code Rose, di Taye Cimon, Pierre Coëz, Julie Groux, Sandra Leydier, Manuarii Morel e Romain Seisson, un fenicottero si posa su una portaerei, viene scacciato dai soldati, ma torna ostinatamente, e con rinforzi, a occupare il ponte di volo, macchia rosa sul grigio militare. In un altro titolo francese, L'Air de rien di Gabriel Hénot-Lefèvre è, invece, un gabbiano a cambiare la vita di un vecchio, ricoverato in un sanatorio in riva al mare, e a riportarlo allo spirito della sua infanzia. Nell’inglese Brother Nature, di Sophie Bird, un uomo che si sente estraneo al mondo trova la sua collocazione dopo aver risposto a un annuncio per badare alla casa di una donna anziana, che si rivela essere Madre Natura. L’estone Naeris – The Turnip, di Piret Sigus e Silja Saarepuu, infine, affronta il tema dello sfruttamento del suolo rovesciando la prospettiva di una storia della tradizione rurale slava, per una volta raccontata non dall’angolo visuale del contadino, ma della terra che viene coltivata.

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