Ambiente
Festival dello Sviluppo Sostenibile, al via la preparazione della settima edizione che si terrà dall'8 al 24 maggio 2023
C'è tempo fino al 28 aprile per le scuole che vorranno aderire al cartellone degli eventi del Festival indetto da ASviS per sensibilizzare la popolazione sui temi della sostenibilità e l'Agenda 2030
Tommaso Di Pierro | 20 April 2023

Con la circolare n. 1309 del 17 aprile 2023, emanata del Ministero dell'istruzione, anche quest'anno viene rinnovato l’appuntamento annuale con il Festival dello Sviluppo Sostenibile, giunto alla sua settima edizione. Il Festival si terrà dall’8 al 24 maggio 2023 in tutta Italia, online e all’estero. Torna dunque a svolgersi in primavera, la sua collocazione originaria prima della pandemia. 

2023: anno cruciale verso la realizzazione dell’Agenda 2030

L’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), che riunisce oltre 320 organizzazioni del mondo economico e sociale, organizza il Festival insieme ai suoi aderenti e con il supporto dei partner e dei tutor, su un arco di 17 giorni, tanti quanti gli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030 dell’Onu. Il Festival sensibilizza ogni anno fasce molto ampie della popolazione sui temi della sostenibilità (economica, sociale e ambientale) e l’Agenda 2030. Con il coinvolgimento di centinaia di organizzazioni in tutta Italia, della rete di ambasciate e di istituti di cultura italiani all’estero, il ruolo attivo giocato dalle università e la collaborazione dei territori, la manifestazione raggiunge milioni di persone, confermandosi un’esperienza unica nel panorama internazionale

Il prossimo Festival dello Sviluppo Sostenibile rappresenterà quindi una tappa importante nel percorso verso la realizzazione dell’Agenda 2030 a soli 7 anni dalla sua scadenza. Il 2022 è stato dominato dalla guerra in Ucraina e dalle sue conseguenze sociali ed economiche sull’Unione europea. Le ricadute della pandemia e della guerra sullo sviluppo sostenibile sono evidenti, soprattutto per quanto riguarda la transizione ecologica e la cooperazione internazionale, oltre che il multilateralismo, prerequisito necessario per l’implementazione dell’Agenda 2030. Questo è stato evidente anche in occasione della COP27, che ha visto l’accordo storico per la creazione di un fondo per finanziare i danni subiti dai paesi vulnerabili, ma non ha fatto segnare passi decisivi per la riduzione dei gas serra e l’accelerazione del processo di abbandono dei combustibili fossili. Non a caso, il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha ammonito che occorre fare di più per ridurre drasticamente le emissioni e non portare il nostro pianeta oltre un aumento di 1,5 gradi della temperatura.

Alla luce di questo scenario, il 2023 sarà un anno cruciale per il nostro Paese e il mondo intero. In Italia bisognerà dare concretezza alla riforma costituzionale degli Articoli 9 e 41, con l’inserimento della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi tra i diritti costituzionali, in un’ottica di giustizia intergenerazionale. Inoltre, nel corso dell’anno continuerà l’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dovrà essere completata la programmazione da parte delle Regioni e dei Comuni dei fondi comunitari e nazionali 2021-27 (quasi 130 miliardi). Per l’Unione europea sarà un anno importante: l’ultimo prima delle prossime elezioni del Parlamento, l’anno dedicato alle competenze e l’anno in cui l’Ue presenterà in sede Onu la propria Voluntary review sull’Agenda 2030.

Nel 2023 l’Alleanza organizzerà il Festival in un format innovativo rispetto alle ultime edizioni, che hanno visto i principali eventi concentrati a Roma per le restrizioni legate alla pandemia. Quest’anno, invece, gli eventi principali organizzati dall’ASviS e dai suoi Gruppi di Lavoro si svolgeranno in diverse città in tutta Italia - oltre a Roma verranno coinvolte anche Bologna, Milano, Napoli e Torino - ognuna delle quali ospiterà una tappa del Festival, con eventi sulle diverse tematiche, grazie ad una partnership con le amministrazioni comunali e gli atenei. Con questo nuovo format, il Festival assegna ai territori un ruolo da protagonista, mettendo in evidenza anche i nuovi centri di ricerca creati dal PNRR su discipline legate all’Agenda 2030 (biodiversità, agricoltura sostenibile, mobilità sostenibile, ecc.).

A queste iniziative principali si aggiungono, come ogni anno, centinaia di eventi che animeranno il cartellone con un ricco palinsesto di iniziative tra conferenze, workshop, presentazioni di libri, spettacoli e molto altro, oltre a nuovi percorsi di contaminazione di diversi mondi, dalla cultura alla tecnologia, dall’informazione all’istruzione. Tutti questi eventi tratteranno tematiche legate agli Obiettivi dell’Agenda 2030, legandole ai grandi temi dell’innovazione, dello scenario economico, sociale e ambientale, nonché alle questioni geopolitiche, alle disuguaglianze tra Paesi e nei Paesi, con l’obiettivo di renderle vicine e interessanti per il grande pubblico, grazie al coinvolgimento di esperti da tutti i settori e collaborazioni con stakeholder chiave. Sono poi previsti corsi di formazione online, illuminazioni artistiche di monumenti, concerti, presentazioni di documenti e molto altro, con l’obiettivo di diffondere i messaggi dell’Agenda 2030 anche attraverso le contaminazioni con i linguaggi dell’arte, della cultura e della multimedialità.

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