Ambiente
Scioglimento dei ghiacciai accelerato del 65 % negli ultimi 23 anni
Una nuova ricerca mette in luce la dimensione del fenomeno, causato dal cambiamento climatico
Nicolò Tamburini | 24 May 2021

L’Antartide, negli ultimi 25 anni, ha perso circa 3000 miliardi di tonnellate di ghiacci. Tra le conseguenze del fenomeno vi è un innalzamento del livello del mare di circa 8 millimetri. Sono i nuovi dati che emergono da una ricerca ricerca alla quale hanno partecipato 44 Paesi, Italia compresa.

I risultati della ricerca

Lo studio ha preso in esame 215.000 ghiacciai di montagna di tutto il mondo, la calotta glaciale della Groenlandia e dell'Antartide. I dati mostrano un aumento del 65% della velocità dello scioglimento dei ghiacci nell'arco di 23 anni: un'accelerazione dovuta al surriscaldamento di atmosfera e oceani. Antartide e Groenlandia sono le regione del mondo più colpite. Metà delle perdite è data dallo scioglimento del ghiaccio sulla terraferma. Queste perdite hanno determinato un innalzamento globale del livello dei mari pari a 35 millimetri. Si stima che per ogni innalzamento di un centimetro, circa un milione di persone rischi di dover migrare per abbandonare le regioni costiere e a più bassa quota. A questo risultato, raggiunto col calcolo più preciso fatto fino ad oggi, ha contribuito un folto gruppo di ricercatori di 44 Paesi, inclusa l’Italia, riuniti nel gruppo Imbie. Ma la situazione delicata per l’Antartide potrebbe aver effetti a catena devastanti per il resto del mondo: lo scioglimento totale dei ghiacci di questo territorio potrebbe far salire il livello delle acque del mare di 58 metri. Un disastro per il nostro già fragile pianeta.  «Un innalzamento dei mari di questa portata avrà serie conseguenze per le comunità costiere in questo secolo», concludono i ricercatori. 

Lo scioglimento dei ghiacciai

Sono circa 15 i milioni di chilometri quadrati oggi ricoperti da ghiaccio sul Pianeta, pari a circa il 69% dell’acqua dolce del globo. Dalla seconda metà del 1900, la quota di ghiacciai persa ogni anno è cresciuta a una velocità sempre maggiore. Secondo alcune rilevazioni condotte dalla Nasa, sono 300 miliardi le tonnellate di ghiaccio che scompaiono ogni anno a ridosso del Polo Nord, mentre circa 130 i miliardi al Polo Sud. A queste vanno aggiunti anche circa 35 miliardi annui dovuti alla scomparsa di molti ghiacciai di montagna. Dati in continuo peggioramento, così come dimostra il record storico negativo raggiunto nel 2019: solo 3.82 milioni di chilometri quadrati rimasti congelati nell’Artico.Tutto ciò è causato da:

  • Produzione di CO2 dalle attività umane, come trasporti, realtà industriali e allevamento;
  • Deforestazione dei polmoni verdi del mondo;
  • Sfruttamento di combustibili fossili per il settore energetico
  • Riscaldamento globale: si stima che la temperatura media mondiale sia cresciuta di un grado dal 1800 a oggi, dato che potrebbe attestarsi alla soglia dell’1.5 o dei 2 gradi entro il 2050.

Come risolvere il problema?

Lo scioglimento dei ghiacciai può essere rallentato, se ciascuno di noi opera con scelte quotidiane volte a contrastare la crisi ambientale. Sul fronte politico, i governi devono implementare misure per evitare una crescita incontrollata delle temperature. Ad esempio rispettando gli accordi di Parigi stipulati nel 2015 e riducendo le emissioni nocive per rimanere in un aumento massimo delle temperature di 1.5/2 gradi rispetto all’epoca preindustriale.

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