Scuola
Generazione Erasmus
Imbarcatevi in quest’avventura e siate aperti a nuove esperienze indimenticabili
Gaia Ravazzi | 2 maggio 2019

La prima cosa che dicono tutti con gli occhi luccicanti è sempre “l’anno più bello della mia vita”, ma io scettica come solo San Tommaso, francamente non ci ho creduto. Sarà un’esperienza come un’altra, specialmente se vivi fuori casa da un po’, un viaggio un po’ più lungo del previsto, mi dicevo. Adesso, a due mesi dalla partenza e nonostante l’effetto novità sia oramai sparito, posso dire coscientemente che tutti i miei predecessori partiti per questa esperienza avevano ragione e vi spiego perché.

 

1. L’ambiente internazionale

Avere a che fare con persone di altre nazionalità apre la mente come poche esperienze, insegna a essere flessibili (specialmente quando i tuoi amici sostengono di saper cucinare la pasta meglio di te, ndr.) e a gestire l’imprevisto. Si imparano cose nuove ogni giorno e nuovi approcci alla vita: l’unicità di ciascuna delle culture fortifica la coesione e fa nascere amicizie inaspettate. 

 

2. Libertà

Se avete dei genitori molto restrittivi è un’ottima occasione per fuggire e sperimentare un po’ la vita solitaria, ma la vera scoperta sarà la sensazione di avere la propria vita in mano e che il futuro è molto più grande della propria casa, famiglia e città. In questi mesi lasciatevi andare a nuove esperienze, uscite dalla vostra comfort zone e tornerete a casa pieni di storie da raccontare.

 

3. Una nuova cultura da scoprire e nuovi stimoli

Sembrerà scontato ma vivere in un altro Paese sottopone a continue prove di coraggio: dall’imparare una nuova lingua al fare amicizia, ogni giorno vi si prospetterà una nuova sfida. A contatto con una cultura molto diversa imparerete ad apprezzare aspetti che non avevate nemmeno considerato.

 

Che cos’è l’Erasmus e quando nasce 

L’Erasmus è l’esperienza universitaria più ambita dei giovani d’oggi, ormai diventata quasi d’obbligo nei curriculum dei Millenials, figli della globalizzazione. Questo programma di mobilità studentesca europea nasce nel 1987 e prende il nome da Erasmo da Rotterdam, teologo, umanista e filosofo che intraprese un viaggio per l’Europa per comprenderne le diverse usanze e cultura. La sua promotrice è stata Sofia Corradi, pedagogista italiana, nata nel 1934, che si è impegnata assiduamente per lunghi anni per convincere i rettori delle università europee ad inserire gli scambi universitari nei programmi di studi: per questo è stata soprannominata “Mamma Erasmus”. Nel 2016 ha ricevuto il Premio Europeo Carlo V da parte del re Filippo VI di Spagna e dal presidente del Parlamento Ue Martin Schulz. L’Erasmus dà la possibilità agli studenti di frequentare l’università o effettuare un tirocinio in un paese dell’Unione europea e promuove la mobilità tra atenei riconoscendo agli studenti una somma mensile che varia a seconda del Paese e del reddito. 

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